David Foster Wallace

giovedì 18 settembre 2008
http://www.minimumfax.com/speciale.asp?specialeID=25&ns=2

Ancora sull'estate

mercoledì 10 settembre 2008
Leggevo ieri su una rivista un piccolo articolo scritto da Travaglio sullo stesso argomento,
a quanto pare 'non siamo i soli' in questo mondo a rimanere colpiti dalle 'brutture' che ci riserba l'estate. Lui più analitico e da ciò che leggevo anche più assiduo frequentatore della spiaggia, rimarcava anche lo scenario dato dai 'flaccidi bufali' impegnati nell'Acquagym e bambini alimentati a dosi di merendine, patatine e schifezze varie. Ma la chicca arriva quando parla dei 'nonni moderni' che si fanno piacevolmente mandare affanculo dai nipoti e di quanto ne siano appagati.
Cito testualmente (ci provo a memoria) 'se da piccolo fossi stato al posto di quel ragazzino, mio padre mi avrebbe fatto saltare i denti e mio nonno anche le gengive', a me sarebbe accaduto lo stesso, ma non si comprende come mai questa nuova generazione di nonni prova così tanto piacere a farsi calpestare dagli eredi.
E mi chiedo dove sia finito il 'buonsenso delle nonne' frase pronunciata fino alla nausea in tutti gli spot per non parlare di quante volte venga pronunciata questa frase da chiunque ogni giorno e d'ovunque, dal bar al mercato, in casa, in chiesa ovunque.
'La merenda fatta in casa come facevano le nostre nonne', le nuove generazioni di nipoti non avranno alcun motivo per pronunciarla, perchè le nonne ora se ne stanno zitte a guardare come crescono bene i nipoti alimentati da sani vasetti di carne omogeneizzata del supermercato, merendine sostitutive prontamente propinate appena il pargolo stringe le labbra scuotendo la testa dinnanzi al piatto contenente il suo pranzo.
Merendine spesso acquistate dagli stessi nonni che li portano alla figlia o alla nuora in omaggio per il nipote, perchè al bambino piacciono tanto.
Come se gli stessero portando le mele del proprio frutteto senza pesticidi, un regalo dai nonni per farlo crescere sano e forte.

la gente in estate

venerdì 11 luglio 2008
L'estate trasforma un pò tutto e tutti si adeguano alla trasformazione anche se in realtà sono essi stessi gli artefici di detta trasformazione.

Si perchè è l'uomo che crea il cambiamento per il resto potrebbe pensarci il meteo con un ciclone, ma è estremamente raro.

L'uomo con il modo di abbigliarsi, tutti uguali come una mandria a seguire le mode.

Nessuno lo ammetterà mai..:" Io indosso solo ciò che mi sta bene, non mi lascio influenzare" dicono tutti, ma non ci vuole uno scenziato cavilloso per valutare come stanno realmente le cose.

Sono talmente eccessivi che in alcuni casi le signore in estate sembrano uscite da un film di almodovar( che non è male se non fosse che lo stesso almodovar le crea per enfatizzare tali eccessi).

In spiaggia è facile inbattersi in nonne in 2 pezzi con il corpo flaccido gelatinoso su cui troneggiano volti tirati con labbra in silicone e naso rifatto. Nonne che portano al mare la nipotina mentre la mamma è al lavoro.

Sono nonne con il tatuaggio che sbuca dal bichini, le nonne dei nostri tempi.
Un vecchio spot della tim mostrava una anziana sicula, vestita di nero, che rispondeva al cellulare mentre era in giardino. Dall'altra parte del telefono suo figlio emigrato in america.
Scena toccante, immagine ancronistica.
Oggi che immagine daremmo a questa nonna per mostrarne l'evoluzione?...
Forse il sedere flaccido in spiaggia su cui campeggia l'aquila provocatrice.
Ma alla fine della fiera l'mportante è che le nonne sappiano ancora dare amore come una volta e che i nipotini continuino a pensare che la nonna ha un volto strano diverso da quello della mamma, un tempo per le rughe, oggi per altro.

Magia della Graniglia.

mercoledì 6 febbraio 2008
Da non sottovalutare, nella ristrutturazione o costruzione di una casa, la bellezza della storica graniglia.
Ogni volta che mi trovo in una casa con questo tipo di pavimento non posso che restarne incantata. Molti pensano che sia un pavimento che è possibile trovare soltanto negli edifici storici, ma non è così.
Ci sono aziende che da sempre lavorano con maestria nella creazione di questo tipo di piastrelle, conservando i motivi classici e reinventandone di nuovi e moderni.

Non ce ne rendiamo conto ma sono proprio sotto il nostro naso, nei nuovi centri commerciali, nelle multisala, nei ristoranti e nelle abitazioni da copertina.
Elegante e raffinata, la graniglia allo stesso tempo sa essere anche spiritosa, specialmente in cucina. (vedi foto)
E cosa più importante è indistruttibile.
http://www.aganippe.com/

Pavimento in legno


Il pavimento in legno è bellissimo, ma chissà perchè quello che ho visto nelle case americane sembrava avere un impatto diverso. Forse perchè diverso lo era davvero.

Diverso per spessore e colore, il pavimento in legno autentico americano, viene prodotto in Canada. Questa è una delle marche più accreditate. lauzon

Il mio preferito è nella linea
classics collection - hard maple natural ( vedi foto),
ma è difficile decidere quale lo sia perchè sono tutti bellissimi.
Ovviamente in hardwood (legno duro), non in laminato.

Napoletani ciechi attenti AL SILENZIO.

mercoledì 16 gennaio 2008

Sempre più forte, è in me la convinzione che 'i napoletani' dovrebbero emigrare, vivere lontano, minimo a 1000 km a nord dell'Italia.
5 anni potrebbe essere un periodo ragionevolmente lungo.
Solo dopo questo periodo di 'stage' potrebbero esprimere commenti sulla loro città.
Farsi il viaggetto vacanza non basta, perchè si è solo spettatori di una cultura, nulla più.
Dovrebbero vivere lontano dai loro agi,
lontani dal cielo blu,
lontano dall'inverno napoletano le cui temperature non scendono sotto i 12 gradi.
Lontano dal pesce fresco e dai forni che sfornano pane caldo fatto con ingredienti genuini ben 2 volte la giorno, con il profumo che si avverte dalla strada.
Lontano da Napoli e provincia dove i negozi sono aperti fino alle 20,30 e fino alle 21,00 in estate; ed è possibile mangiare al ristorante a qualsiasi ora del giorno e cenare fino a mezzanotte tutto l'anno.
Lontano da una città dove c'è il delinquente scippatore, ma per la legge del contrappasso ci sono tantissime persone pronte a darti un'informazione o a farti strada per un pezzo (se proprio non hai capito dove si trova).
I napoletani danno per scontate tantissimi cose perchè le hanno sotto il naso, da quando vengono al mondo e per questo sono convinti che tutti siano come loro.
Sono convinti che fuori dalla loro regione troveranno le stesse persone ma , che le città dove vivranno gli offriranno maggiori vantaggi.
Proprio l'altra sera ho incontrato un vecchio compagno di scuola.
Non lo vedevo da anni. Abbiamo parlato del più e del meno e com'è consuetudine è arrivata la frase più gettonata dai napoletani:"me ne vorrei andare via da questa città" ...voglio portare via la mia famiglia da questo schifo di città, avevo avuto l'occasione di trasferirmi a Roma,qualche tempo fa, ma, non me la sono sentita, è una città troppo grande, non è a misura d'uomo, forse dovrei trovare un paesino del nord d'Italia, un posto tranquillo,
dove ad esempio la sera se ti va puoi andare ad un bar per bere una cosa e scambiare due chiacchiere con la gente del posto...
La poetica immagine descritta dal mio amico mi aveva fatto tornare alla mente il libro di Jon Fante 'La confraternita dell'uva'(Lo scrittore di origini abruzzese emigrato in america).
Ma un istante dopo la realtà del mio vissuto ha preso il sopravvento e non ho potuto fare a meno di dirgli che per la legge del contrappasso se il paesino è nordico e tranquillo lo sono anche i suoi abitanti, nel senso che nessuno di essi si sentirà in dovere di rivolgerti la parola o di rispondere al tuo semplice 'buona sera'.
Il concetto di tranquillità per i napoletani somiglia moltissimo all'idea della vacanza in toscana nell'agriturismo biologico, ma nella realtà del quotidiano, tutto è complicato ovunque.
Molto spesso quello che viene chiamato comunemente tranquillità poi si scopre equivalere solo alla parola SILENZIO. Sono due concetti assolutamente differenti.
Il primo fa pensare all'agriturismo nella campagna senese, sinonimo di serenità, pace.
Il secondo è qualcosa di terrificante, fa venire in mente i poveri vecchietti (cadaveri) che si trovano peridicamente morti da mesi, nei loro appartamenti, in attesa che qualche vicino si degni di bussare per verificare da cosa derivi la puzza.
Il SILENZIO, che molto spesso va a braccetto con la maleducazione di chi non vi risponde.
Il silenzio delle azioni di chi si barrica dentro casa, di chi abbassa lo sguardo per non salutare, di chi guarda altrove per non dover dare una mano all'anziana signora che sta arrivando con una borsa pesante.
PS. Il libro di Jon Fante è bellissimo.

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